
02 Lug Tecar è solo effetto placebo?
Il Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo (tecar) stimola SOLO un effetto Placebo?
“La tecar” è molto diffusa ma alcuni si chiedono se gli effetti benefici riportati nella pratica clinica siano dovuti alla tecnologia o all’effetto placebo
INTRODUZIONE AL CONCETTO DI TECAR
Tecar è un acronimo che descrive il Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo. Più spesso è citato in letteratura scientifica nella sua traduzione inglese CRET (Capacitive Resistive Energy Transfer). In un recente studio del 2018 viene data questa definizione:
“The Tecar (capacitive and resistive energetic transfer) is an endogenous thermotherapy that uses electrical currents, induced by a 448kHz capacitive/resistive mono- polar radiofrequency, to generate warming up of deep tissues.”(2*)
Più in generale questa tecnologia è associata agli effetti sul corpo umano di campi elettromagnetici nell’intorno degli 0.5 Mhz. Dai primi anni 2000 ad oggi sono stati pubblicati su riviste ad impact factor decine di studi che evidenziano come questo tipo di tecnologia sia in grado di generare effetti che NON sono riconducibili all’effetto placebo.
Gli effetti più comunemente associati a questa tecnologia sono: incremento di perfusione sanguigna, vasodilatazione, drenaggio, incremento della temperatura e proliferazione cellulare delle cellule funzionali.
EFFETTO PLACEBO IN GENERALE
Esistono migliaia di pubblicazioni riguardo a questo fenomeno. In poche parole il Placebo esprime gli effetti benefici che un paziente percepisce a seguito di una terapia e che sono legati alla sua reazione psicologica ad essa.
Sono effetti che non sono riconducibili alla terapia specifica ma al fatto che una persona si senta meglio quando qualcuno la tratta in generale.
Dato che si tratta di un effetto positivo, a volte si studia come incoraggiare “il placebo” nei pazienti sotto terapia, in quanto capace di incrementare i benefici di molti tipi di trattamento.
In ambito di studio però, quando si vuole distinguere questo effetto da quelli realmente legati alla terapia, “il placebo” è un problema da gestire e isolare.
DOPPIO CIECO RANDOMIZZATO PER ISOLARE L’EFFETTO PLACEBO
Il metodo scientifico “doppio cieco randomizzato” ha questo obiettivo. Ci sono regole precise da seguire per attuarlo ma, in buona sostanza, si selezionano i pazienti da trattare e li si divide in modo randomizzato (affidandosi al caso) in due gruppi. Verificato che non vi siano differenze statistiche rilevanti tra i due gruppi, il primo si sottopone alla terapia reale e all’altro si somministra una terapia fittizia secondo modalità che non permettano ai paziente di capire a quale gruppo appartengano effettivamente. Per ridurre al minimo il rischio di “contaminare” i dati, anche le persone che somministrano la terapia non dovrebbero essere in grado di capire quale terapia (reale o fittizia) stiano applicando.
Quando si studiano gli effetti biologici di un trattamento come variazioni ormonali, flusso sanguigno, ossigenazione… è possibile applicare questo metodo anche in una sua variante: si usa lo stesso gruppo di pazienti in tempi diversi per misurare gli effetti della terapia reale comparati agli effetti della somministrazione della terapia fittizia. Se la differenza tra il gruppo di trattamenti reali e quello di controllo (placebo) è statisticamente significativa, si conclude che la terapia ha effetti indipendenti dal placebo.
IL DISPOSITIVO TECAR T-PLUS DI WINTECARE GARANTISCE EFFETTI PROPRI CHE NON SONO RICONDUCIBILI AL PLACEBO
Oltre ai risultati clinici, una delle domande fondamentali che ci siamo posti era quella di provare che la tecnologia tecar fosse effettivamente in grado di generare incrementi della perfusione sanguigna e che questi effetti non fossero legati al placebo.
Era importante dimostrare anche che non fosse solo un effetto superficiale, ma che fosse un effetto profondo in grado di interessare il ventre muscolare.
E’ stato possibile evidenziare che gli effetti stimolati perdurano per diverso tempo anche dopo l’applicazione.
Per questa ragione, è stato portato a termine uno studio specifico usando uno strumento tecar WINTECARE T-Plus mettendo a confronto l’effetto placebo con l’effetto reale del dispositivo sulla perfusione sanguigna profonda e superficiale periferica.
A questo link trovi un video che approfondisce questo argomento:
ALTRI STUDI CHE DIMOSTRANO CHE LA TECNOLOGIA TECAR NON È SOLO PLACEBO
Esistono altri studi che puoi trovare su PUBMED riguardandi gli effetti generati e misurati attraverso uno strumento tecar a 0.5 Mhz. Eccone alcuni recenti:
- Thermal and non-thermal effects of capacitive-resistive electric transfer application on the Achilles tendon and musculotendinous junction of the gastrocnemius muscle: a cadaveric study; Carlos López-de-Celis, César Hidalgo-García, Albert Pérez-Bellmunt, Pablo Fanlo-Mazas, Vanessa González-Rueda, José Miguel Tricás-Moreno, Sara Ortiz and Jacobo Rodríguez-Sanz, 2019
- Does the Application of Tecar Therapy Affect Temperature and Perfusion of Skin and Muscle Microcirculation?A Pilot Feasibility Study on Healthy Subjects. Clijsen R, Leoni D, Schneebeli A, Cescon C, Soldini E, Li L, Barbero M. 2018 (*)
- Effect of Capacitive and Resistive electric transfer on changes in muscle flexibility and lumbopelvic alignment after fatiguing exercise. Yokota Y, Sonoda T, Tashiro Y, Suzuki Y, Kajiwara Y, Zeidan H, Nakayama Y, Kawagoe M, Shimoura K, Tatsumi M, Nakai K, Nishida Y, Bito T, Yoshimi S, Aoyama T, 2018
- Effect of Capacitive and Resistive electric transfer on changes in muscle flexibility and lumbopelvic alignment after fatiguing exercise. Yokota Y, Sonoda T, Tashiro Y, Suzuki Y, Kajiwara Y, Zeidan H, Nakayama Y, Kawagoe M, Shimoura K, Tatsumi M, Nakai K, Nishida Y, Bito T, Yoshimi S, Aoyama T. 2018
- Effect of Capacitive and Resistive electric transfer on haemoglobin saturation and tissue temperature.Tashiro Y, Hasegawa S, Yokota Y, Nishiguchi S, Fukutani N, Shirooka H, Tasaka S, Matsushita T, Matsubara K, Nakayama Y, Sonoda T, Tsuboyama T, Aoyama T. 2017
- Electric stimulation at 448 kHz promotes proliferation of human mesenchymal stem cells. Hernández-Bule ML, Paíno CL, Trillo MÁ, Úbeda A. 2014
- …
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