Quali servizi può offrire un fisioterapista ad uno sportivo amatoriale?
Lo sport amatoriale rappresenta una grande opportunità per chi pratica fisioterapia. Ma come è possibile coglierla? Innanzitutto bisogna farsi un’idea di quello che può essere utile per uno sportivo amatoriale che vuole allenarsi divertendosi senza incorrere in infortuni. Quindi, quali servizi può offrire un fisioterapista ad uno sportivo amatoriale?
In fisioterapia ci si concentra molto sulla riabilitazione, sul dolore, sull’infortunio, sull’infiammazione. A volte si dimentica che le competenze tipiche di chi pratica questa nobile professione potrebbero aprire molte opportunità (neanche troppo) nascoste.
Prendendo in considerazione anche solo il running, il numero di persone al mondo che partecipano (e finiscono) una competizione ufficiale è ormai vicina ai 10 milioni ogni anno. L’Europa e gli Stati Uniti rappresentano una quota importante di questi numeri, ma anche in Asia questo sport sta vedendo aumentare i suoi “praticanti”. A questo possiamo sommare i milioni di persone che vanno in palestra almeno 1 volta a settimana e gli innumerevoli “sportivi della domenica” che vanno al parco per allenarsi o che organizzano una partita di calcetto o di tennis. Le ragioni che ci spingono a praticarlo sono svariate: divertirsi, perdere peso, viaggiare, sfogare lo stress, acquisire autostima, senso di competizione ma a prescindere dalla ragione per cui le persone lo praticano, lo sport amatoriale rappresenta una grande opportunità per un fisioterapista!
Il punto è semplice: ci sono moltissime persone che praticano sport amatoriale e ciascuna di queste ha delle esigenze fisiche che vanno oltre il recupero da un infortunio.
Fra queste pensiamo ad esempio: alimentarsi in modo da favorire la prestazione, seguire un allenamento coerente rispetto al proprio obiettivo, prendersi cura del proprio corpo per evitare eventi avversi associati all’attività sportiva.
Ci sono migliaia di possibili esigenze diverse. Molte di queste possono trovare una risposta nella fisioterapia. Tra molte possibilità ci può essere una domanda…
QUALI SERVIZI PUÒ OFFRIRE QUINDI UN FISIOTERAPISTA AD UNO SPORTIVO AMATORIALE?
La risposta è semplice…
UN PROGRAMMA DI TRATTAMENTI PER IL RECUPERO MUSCOLARE
Da un nostro recente sondaggio abbiamo scoperto che i centri che danno questo tipo di servizio e sono riusciti a ritagliarsi un nome riconosciuto in questo ambito, nel loro territorio, riescono ad applicare tariffe mediamente del 25% più alte rispetto a centri che si concentrano esclusivamente sulla riabilitazione tradizionale.
La specializzazione può essere profonda e richiedere competenze molto tecniche, ma ancor prima di arrivare a temi come l’ottimizzazione della biomeccanica, l’analisi dei punti di appoggio e della risposta propriocettiva, la rifinitura posturo-cinetica, le componenti viscerali che impattano sulla VO2, l’esplosività, la frequenza, il rimbalzo, i WATT/kg etc… si può partire dal recupero muscolare. Per una ragione relativamente semplice:
L’elemento più utile è (fortunatamente) anche il più semplice da stimolare… se si hanno gli strumenti giusti!
Se si ricerca su PUBMED “muscle recovery” compaiono oltre 40.000 risultati. È un argomento di interesse scientifico piuttosto rilevante.
Se si spulcia qualche studio, si può notare come il recupero muscolare sia correlato significativamente alla perfusione sanguigna e al microcircolo. La ragione è che l’apporto di sangue carico di ossigeno permette al corpo di smaltire i cataboliti generati durante lo sforzo e permette allo stesso tempo di portare le sostanze nutrienti necessarie a ripristinare lo stato di omeostasi energetica del tessuto muscolare.
Ma quali strumenti sono in grado di stimolare perfusione sanguigna profonda associata ad un incremento della saturazione tissutale dell’ossigeno per i quali sono disponibili studi pubblicati che ne comprovino gli effetti ?
Se sei arrivato fino a qui probabilmente sei una persona che ama approfondire. A questo link trovi un video relativo agli effetti sulla perfusione sanguigna stimolati da uno strumento T-Plus. Alla fine del video troverai anche i riferimenti per scaricare uno studio pubblicato su rivista ad Impact Factor che tratta questo tema.
ECCO UN ESEMPIO SCHEMATICO DI TRATTAMENTO DI RECUPERO MUSCOLARE PER UNO SPORTIVO AMATORIALE ATTRAVERSO UNO STRUMENTO TECAR PARAMETRATO SU 30 MINUTI
*I parametri di seguito riportati sono riferibili ad uno strumento tecar modello T-Plus. Potrebbe non essere possibile applicare gli stessi livelli di energia con altri strumenti. I livelli di energia sono calcolati per una persona di 75kg di peso.
SET UP
- PAZIENTE: prono
- TEMPO TOT: 30 minuti
- POSIZIONE PIASTRA: sotto l’addome massimizzando superficie di contatto
FASE 1
- ELETTRODO: RESISTIVO (massima dimensione disponibile – almeno 8 cm di diametro)
- JOULE DA TRASFERIRE: 50 Kilojoule (secondi indicativamente necessario 480)
- CORRENTE MEDIA: 1.2 Ampere
- DISTRETTI SU CUI POSIZIONARE L’ELETTRODO: Glutei, hamstring, adduttori, fascia latae, gastrocnemio, tibiali, tendine achilleo (giunzione miotendinea), fascia plantare. La distribuzione omogenea dei joule sui singoli distretti deve essere parametrata alla massa del distretto (più massa, più tempo)
FASE 2
- ELETTRODO: CAPACITIVO IPERTERMICO PIATTO
- JOULE DA TRASFERIRE: 140 VA x 480 secondi
- CORRENTE MEDIA: 0.5 Ampere
- DISTRETTI SU CUI POSIZIONARE L’ELETTRODO: Glutei, hamstring, adduttori, fascia latae, gastrocnemio, tibiali, tendine achilleo (giunzione miotendinea), fascia plantare. La distribuzione omogenea dei joule sui singoli distretti deve essere parametrica. alla massa del distretto.
FASE 3
- ELETTRODO: CAPACITIVO IPOTERMICO
- JOULE DA TRASFERIRE: 15 VA * 240 secondi
- CORRENTE MEDIA: 0.15 Ampere
- DISTRETTI SU CUI POSIZIONARE L’ELETTRODO: dove richiesta omeostasi termica (sulle eventuali zone dove la temperatura è incrementata oltre i 37° a seguito delle applicazioni precedenti)
*Ripetere Fase 1 e Fase 2 bilateralmente.
ALCUNE NOTE IMPORTANTI
Questo è solo un esempio schematico di un trattamento base. Per poter ottenere risultati eccellenti è necessario modulare il trattamento sulle caratteristiche della persona ed è fondamentale prestare attenzione ai test sulla Biomeccanica. Il range di movimento dell’articolazione coxo-femorale in flessione, estensione, ipertensione e più in generale l’ampiezza del passo sono alcuni fattori su cui focalizzarsi per capire se allocare più o meno energia nella zona del bacino. Un altro aspetto importante è la mobilità articolare della caviglia. La sua lassità o rigidità sui diversi piani di movimento sarà un input rilevante per definire quanta energia allocare a questo distretto durante il trattamento.
OLTRE AL RECUPERO MUSCOLARE CI SONO ALMENO ALTRI 3 ARGOMENTI CHE SONO UN’OPPORTUNITÀ PER CHI PRATICA FISIOTERAPIA A SUPPORTO DELLE PERFORMANCE
- DOMS
- Ottimizzazione biomeccanica pre-allenamento
- Miglioramento della qualità del sonno
Ognuno di questi argomenti è un’opportunità di lavoro e l’efficacia dei trattamenti dipenderà dalla capacità di agire su:
- Processo infiammatorio
- Viscoelasticità del tessuto
- Concentrazione di cortisolo
- Equilibrio tra sistema simpatico e parasimpatico rispetto all’obiettivo terapeutico
Il punto chiave è comprendere come agire su questi aspetti in modo veloce, profondo e clinicamente rilevante rispetto all’obiettivo.
POTRESTI AVERE ANCORA MOLTE DOMANDE IN TESTA
- Come traduco un trattamento per il recupero muscolare in un servizio da offrire ai miei pazienti?
- Posso vedere degli esempi di trattamento per farmi un’idea più precisa?
- Lo stumento che ho è idoneo a farlo?
- Quanti trattamenti servono?
- Quanta energia serve e come la calcolo?
- Ci sono altre variabili da considerare?
- Dove metto la piastra?
- Dove metto l’elettrodo?
- Servono delle mobilizzazioni in particolare?
- Da quali parti del corpo devo cominciare?
- Resistivo o capacitivo?
Per dare una risposta a queste domande e a tutte quelle che potresti avere su questi argomenti, abbiamo creato un webinar di un’ora e mezza che ti sarà utile per farti approfondire gli aspetti relativi al supporto di una performance sportiva con uno strumento tecar. Scoprilo cliccando a questo link.