Elettrodo o piastra che scottano quando usi un dispositivo tecar? Scopri come risolvere il problema partendo dalla crema conduttiva…
Molti terapisti che impiegano quotidianamente un dispositivo tecar o più in generale una diatermia si trovano spesso di fronte a due limiti che condizionano il trattamento: elettrodo o piastra che scottano dopo pochi minuti di utilizzo.
Questo problema, non solo genera fastidio per il paziente, ma porta l’operatore a dover muovere costantemente l’elettrodo perdendo la possibilità di concentrare il trasferimento energetico sul punto specifico da trattare.
Per risolvere il problema alla radice a volte è necessario cambiare dispositivo ma:
c’è qualcosa di più immediato che permetta quanto meno di ridurre questi effetti indesiderati? La risposta è si!
Relazione tra calore e campi elettromagnetici
Il surriscaldamento delle superfici di contatto tra elettrodo/piastra e tessuto corporeo dipende da un fenomeno ben noto in fisica come dissipazione di potenza in calore.
Quando si applica un campo elettromagnetico ad un mezzo di conduzione che oppone una resistenza, come avviene nel caso di un dispositivo tecar applicato al corpo umano, parte dell’energia trasferita al corpo si trasforma in calore.
Altri esempi di dissipazione che incontriamo quotidianamente sono la resistenza di una lampadina che si scalda quando accendiamo la luce o la batteria di un telefono che si surriscalda quando lo mettiamo in carica o quando usiamo delle applicazioni che richiedono molto dispendio di energia.
In ambito terapeutico, la quantità del fenomeno della dissipazione e la sua distribuzione all’interno del tessuto hanno un impatto ENORME sull’esito clinico in quanto intervengono in modo molto rilevante sulle risposte endogene indotte dalla terapia all’interno dei tessuti e determinano la loro localizzazione.
La dissipazione, o meglio la quantità di potenza che si trasforma in calore, è proporzionale alla resistenza elettrica opposta dal tessuto in contatto con l’elettrodo. Una maggiore resistenza determinerà un maggior incremento di temperatura da parte dei tessuti attraversati dal campo elettromagnetico generato dal nostro strumento.
Perchè la piastra o l’elettrodo scottano?
Questo fenomeno indesiderato avviene quando la resistenza del tessuto a contatto con piastra ed elettrodo è eccessiva rispetto alla quantità di corrente che stiamo trasferendo con il nostro strumento.
C’è un modo di ridurre questo fenomeno senza diminuire la quantità di energia che stiamo trasferendo?
Bisogna abbassare la resistenza opposta dal tessuto cutaneo apponendo alla cute un mezzo ad alta conduttività: la crema conduttiva.
ATTENZIONE però… non tutte le creme conduttive sono uguali!
La composizione chimica della crema può fare una differenza enorme sul risultato finale, al punto che alcune creme possono ridurre il surriscaldamento in prossimità dell’elettrodo/piastra mentre altre creme possono aumentarlo.
Il punto chiave è una caratteristica fisica, ovvero la conduttività elettrica, l’opposto della resistenza elettrica.
Più conduttiva è la crema che si interpone tra elettrodo/piastra e cute, minori effetti termici cutanei si riscontreranno.
E’ sorprendente come con il medesimo dispositivo tecar possa ottenere risultati termici differenti in base al tipo di crema conduttiva che si utilizza.
Un modo per comparare due creme conduttive è quello di paragonare la loro conduttività. Per farlo basta un normalissimo tester elettrico e due piccoli contenitori della stessa dimensione e forma. Riempiamo il primo contenitore con una delle due creme che vogliamo testare ed il secondo con l’altra crema. La quantità dovrà essere la stessa. Per misurare la conduttività basta immergere le 2 sonde del tester all’interno della crema verticalmente fino a toccare il fondo del contenitore. Le due sonde devono essere poste alla stessa distanza sia per la prima crema che per la seconda. Comparando i due valori degli OHM che otteniamo dal tester potremo sapere quale crema è più conduttiva: quella con il valore più basso è la migliore.
Ma come facciamo a valutare la conduttività di una crema quando non abbiamo un tester elettrico?
Se il tuo dispositivo misura l’impedenza del tessuto (se non lo fa potreste avere un problema sull’oggettività del trattamento), potete fare un test posizionando elettrodo e piastra a contatto con il corpo ad una certa distanza segnando esattamente il punto di contatto in modo da replicarlo sia con la prima crema, sia con la seconda. Avendo cura di verificare che la superficie di contatto sia la stessa in tutte e due le condizioni, andremo a vedere quale delle due creme fa registrare al nostro dispositivo un’impedenza inferiore. Quella sarà la crema migliore. Ricordiamoci di pulire bene la cute prima di applicare la crema in modo che non ci siano distorsioni nella misura.
Infine c’è un modo ancora più semplice anche se meno oggettivo:
- definiamo una potenza a cui vogliamo testare le due creme oggetto del paragone (se il tuo dispositivo non fornisce la potenza potresti avere limiti importanti quando vuoi oggettivare il tuo trattamento).
- Scegliamo l’elettrodo con il quale vogliamo fare il paragone.
- Definiamo un tempo (qualche minuto).
- Poniamo attenzione a quanto calore si sviluppa nella porzione di tessuto a contatto con l’elettrodo.
- La crema che fa “scaldare”meno la porzione di tessuto a contatto con l’elettrodo è quella migliore.
Esatto! La crema che “scalda” meno la superficie è la migliore!
Ma come? La tecar non ha proprio a che fare con l’aumento della temperatura?
ATTENZIONE: innanzitutto temperatura e calore sono due cose diverse. Inoltre una buona tecar può ANCHE incrementare la temperatura, ma questo non è l’unico effetto che lo strumento è in grado di generare. In aggiunta, un eccessivo surriscaldamento cutaneo è indicatore di inefficienza nel trasferimento di energia! Infatti, buona parte dell’energia che si sta tentando di trasferire al tessuto “dissipa” in calore superficiale senza raggiungere lo strato profondo di tessuto.
Quindi: attenzione alla crema che si utilizza!
Se sei un terapista, usi quotidianamente uno strumento tecar e vuoi trarre il massimo dalle sue potenzialità, assicurati di usare la crema con la miglior conduttività possibile.
Prova A+ Conductive Cream: la crema a più alta conducibilità che puoi trovare in circolazione. A prescindere dallo strumento tecar o per diatermia che stai utilizzando, potrai ridurre sensibilmente il fenomeno del surriscaldamento cutaneo rispetto a qualsiasi altro tipo di crema che stai usando ora.
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