Luglio 21, 2020 Categoria:

Cosa potrebbe avere a che fare una persona che si occupa di fisioterapia con dei trattamenti estetici?

Per capire cos’è la fisioestetica e che trattamenti può offrire un fisioterapista dobbiamo subito evidenziare che, se stiamo intendendo l’uso di creme e marchingegni miracolosi, probabilmente la risposta è che non ci troviamo all’interno di un centro di fisioterapia. Se invece con trattamento di fisioestetica intendiamo le azioni terapeutiche che si possono compiere per favorire:

  • elasticità del derma
  • tono muscolare equilibrato
  • aumento del micro-circolo
  • efficienza del sistema linfatico

probabilmente la risposta è MOLTISSIMO ed è proprio per questo in quest’ultimo periodo si sente tanto parlare di fisioestetica o di fisioterapia dermatofunzionale.

Perché ad un fisioterapista dovrebbero interessare inserire trattamenti di fisioestetica?

Una volta capito cos’è la fisioestetica e che trattamenti può offrire un fisioterapista, la risposta a questa domanda è molto semplice. Esistono milioni di persone sensibili a bisogni di natura estetica a cui uno specialista con competenze in fisioterapia può rispondere in maniera efficace, credibile, profittevole e scientifica.

E’ possibile che tu stia pensando che occuparti di cellulite, rughe e grasso localizzato possa sminuire il tuo lavoro, ma prima di abbandonare l’idea, analizziamo un attimo i fatti prendendo l’esempio di uno dei servizi più richiesti del mondo dell’estetica: il trattamento della cellulite.

Cos’è la fisioestetica e che trattamenti può offrire un fisioterapista?

Riguardo a questo “inestetismo” ci sono 3 punti su cui vale la pena porre attenzione:

  1. se volessimo fare i sofisticati la potremmo chiamare “lipodistrofia ginoide” e potremmo affermare che ha a che fare con: la stasi micro-circolatoria, la conformazione anomala dei lipociti e la fibrosi che sono argomenti più familiari ad un fisioterapista piuttosto che ad un’estetista;
  2. Mediamente un trattamento per contrastare la cellulite ha un margine del 50% superiore ad un trattamento riabilitativo standard;
  3. Due donne su cinque sono potenzialmente interessate a questo argomento e sono disponibili a valutare una soluzione per questo tipo di inestetismo.

La nascita del termine “fisioestetica”, è di per sé un’indicazione del fatto che il mondo della fisioterapia sta già ampliando le proprie vedute verso questo argomento. Noi preferiamo chiamare questo ambito BODY CONDITIONING.

Attenzione, non ti stiamo suggerendo di buttarti a capofitto in questo ambito. Sarebbe una scelta quanto meno avventata, senza avere una strategia precisa in testa; tuttavia, potresti considerare di sfruttare le tue competenze di anatomia e fisiologia per “riempire” i buchi che ogni tanto appaiono nella scheda appuntamenti con dei trattamenti ad alto margine e basso rischio.

Il fisioterapista alle prese con la fisioestetica: i tre passi da fare prima di cominciare a correre

Se hai deciso di allargare i tuoi servizi in questo ambito assicurarti di:

  1. Identificare gli ambiti della “fisioestetica” in cui le competenze che hai accumulato finora, come fisioterapista, possono darti una marcia in più rispetto a chi offre servizi simili nella tua zona. Cellulite e grasso localizzato potrebbero diventare due tuoi punti forti visto che sono strettamente legati ad aspetti familiari: metabolismo e circolazione periferica.
  2. Approfondire le reazioni necessarie al corpo per contrastare e risolvere il problema estetico che vuoi affrontare: qualcosa che stimoli la circolazione e qualcosa che agisca sul tono/trofismo muscolare dovrebbero essere i punti di partenza.
  3. Capire di quale tipo di strumento hai bisogno per stimolare tali reazioni in modo profondo, diffuso e nel più breve tempo possibile.

Il punto chiave per avere successo come fisioterapista con trattamenti di fisioestetica

Solo risultati reali e duraturi possono permetterti di creare il tuo spazio operativo in questo ambito. Proporre servizi “seducenti” sulla carta che però non rispondono alle promesse fatte rischia di essere un “boomerang” non solo per l’estensione dei tuoi servizi, ma anche per la credibilità delle tue attività consolidate.

Trattamento rughe con macchinario tecar T-Plus

Tecnologia non significa di per se risultato, neanche in ambito estetico

Nomi “accattivanti” di terapie avvenieristiche posti sulla finestra di un centro possono dare qualche vantaggio nel breve periodo, ma se ad un certo punto le persone che si sottopongono ai trattamenti non percepiscono un risultato che li soddisfi, il vantaggio non durerà nel tempo.

Le tecnologie impiegano metodi diversi per raggiungere obiettivi simili: muovere liquidi, stimolare la circolazione periferica, stimolare il tessuto ad un aumento dell’attività metabolica. Non esiste nessuna apparecchiatura che miracolosamente risolva la cellulite o le rughe… Però esistono apparecchiature che stimolano risposte endogene che possono essere molto utili per la soluzione di quasi ogni tipo di inestetismo.

La scelta efficiente per migliorare i margini dei trattamenti in fisioestetica

Invece di spendere molte risorse in macchinari diversi che poi dovrai ammortizzare, identifica bene le aree in cui vuoi avere successo e seleziona al massimo 2 strumenti che ti possano aiutare nello scopo. Se scegli bene, potrai usare tali strumenti per fornire un ampio spettro di servizi efficaci. Questo ti permetterà di razionalizzare i costi pur incrementando le tue entrate con servizi eterogenei.

Le risposte endogene che ti serve stimolare a livello circolatorio in un trattamento di fisioestetica:

  1. Incremento della perfusione sanguigna e del micro-circolo per interrompere la stasi circolatoria che genera gli inestetismi più comuni;
  2. Drenaggio di liquidi interstiziali in eccesso;
  3. Incrementi della temperatura dei tessuti a livello profondo per riportare la temperatura fisiologica in zone dove abbondante grasso localizzato altera la temperatura interna rallentando così il metabolismo locale a livello neuromuscolare;
  4. Incremento del tono muscolare per dare forma al corpo.

Tra le varie tecnologie che dovrai avere a disposizione, valuta attentamente il Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo (tecar a 0.5Mhz) per stimolare le prime tre risposte endogene della lista. Esistono diversi riferimenti bibliografici che dimostrano come questo strumento sia in grado di stimolare tali risposte. Nello scegliere lo strumento, poni attenzione a profondità, entità ed estensione delle risposte endogene stimolate che dipenderanno dalle caratteristiche dello strumento in termini di potenza, corrente e modulabilità dello stimolo. Il punto chiave è capire quali strumenti in particolare sono in grado di generare le reazioni che servono a livello profondo, nel minor tempo possibile, in modo piacevole e durevole.

Per quanto concerne invece l’incremento del tono muscolare valuta di inserire uno strumento di vibrazione focale ad alta frequenza nel tuo studio. Esistono diversi studi che mettono in relazione questo tipo di tecnologia con il contorno addominale, il controllo motorio ed il tono-trofismo muscolare.

Mettere in pratica un trattamento tecar in ambito fisioestetica

Una volta capito cos’è la fisioestetica e quale sia il valore potenziale dei trattamenti che un fisioterapista può offrire come servizio ai propri pazienti, bisogna mettere le cose in pratica! Per questo motivo abbiamo preparato per te un piccolo esempio di come gestire un trattamento per la cellulite con uno strumento tecar. Compila il form qui sotto e lo riceverai gratuitamente via email.

trattamento cellulite con tecar

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